Piano Kalergi? Anche no. Chi era davvero Coudenhove?




Chi era davvero Coudenhove de Kalergi




Figlio di un diplomatico austro ungarico e di una figlia di un samurai giapponese. 
Quindi lui è mezzo austriaco (ungherese in realtà) e mezzo giapponesi : entrambi i rami sono nobili (un diplomatico da una parte e un samurai dall'altra).

Insomma un personaggio interessante anche dal punto di vista etnografico.
È quello che ad un certo punto alla fine della guerra dice “mi sembra evidente che l’Europa debba portarsi verso un’organizzazione federale e la costituzione di uno stato unitario”. Il modello è quello della Svizzera, insomma dobbiamo immaginarci qualcosa di questo genere. È interessante l’uso che viene fatto del suo pensiero, dal quale viene estratta un’idea che non c’entra niente.

Ci si inventa che lui avesse in testa l’idea di sostituire gli europei con altre etnie
Non è vero, è una storia come quella dei protocolli di Sion, questa idea per cui gli ebrei avrebbero voluto conquistare il mondo, sono tutte ricostruzioni false che servono a giustificare poi quello che viene fatto successivamente nei confronti degli ebrei. Una condizione di manipolazione della storia. 

In realtà lui dice una cosa diversa, lui sostanzialmente dice, in un momento in cui si stanno mettendo le basi per la definizione dell'Europa unita “l’Africa deve far parte dell’Europa”, cioè l’Europa trova nell’Africa la sua area di espansione, e la chiama l’Europa tropicale. Ma non ha nessuna intenzione di immaginarsi che gli europei vengano sostituiti dagli africani
Purtroppo c’è gente che ci crede e c’è gente che diffonde, e il povero Coudenhove de Kalergi subisce questa damnatio memoriae molto particolare.

La sua idea è quella di costruire un’Europa federale, unita dove sostanzialmente la Gran Bretagna sia alleata ma non ne faccia parte perché ritiene che la presenza di un impero coloniale così forte, così radicato e diffuso a livello planetario possa essere un elemento di debolezza dell’Europa (questo è uno degli elementi centrali del suo pensiero). 


L’altra questione importante che lui ritiene centrale nel suo modello è la presa d'atto della realtà successiva alla prima guerra mondiale.
Solo un’Europa unita è talmente forte dal punto di vista economico e militare da poter impedire un’eventuale avanzata bolscevica, un’eventuale avanzata russa. La Russia è un paese più grande, più potente e con maggiori risorse naturali e se si mette in moto è un problema per l’Europa tutta. 
Il punto debole del suo pensiero nasce dall’esaltazione della figura di Napoleone
Nella sua analisi, che si esplica fondamentalmente nel corso degli anni venti, prima dell’avvento del nazismo in Germania, lui dice che quello che ha fatto di più e che in qualche modo si è avvicinato di più a un modello paneuropeo, è stato Napoleone costruendo un impero che comprende gran parte dell’Europa. 
Questa cosa ad un certo punto lo destabilizza, perché quando ci prova Hitler nel 1939 lui dice “Che non sia questo il nuovo Napoleone?”. Quindi paradossalmente Coudenhove de Kalergi, che viene criticato da destra, ad un certo punto strizza l’occhio ad Hitler. (Poi lui disconosce anche questo suo cedimento e dice “no, ci si arriva solo per via diplomatica, per via pacifica e non c’è modo altro per ottenere una federazione di stati europei”, però questo sospetto, questo dubbio lui ce l’ha e se lo porta per buona parte della sua vita). 

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